Questo blog è dedicato al restauro dei libri, dei manoscritti e della carta in generale, ma anche alla loro conservazione prevenzione e patologie. Ovviamente è aperto al contributo di restauratori, bibliotecari e archivisti e comunque di chiunque abbia a cuore la conservazione del libro inteso come manufatto e non solo come veicolo di un testo ...
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lunedì, agosto 31, 2009
«Libri capolavoro in pericolo ma mancano i fondi» - Milano - ilGiornale.it del 22-08-2009
«Libri capolavoro in pericolo ma mancano i fondi» - Milano - ilGiornale.it del 22-08-2009: "Libri capolavoro in pericolo ma mancano i fondi»
di Lucia Galli
Tre anni. Sembrano nulla per un libro che ha attraversato i secoli. Ma per un uomo sono sufficienti a sentirsi con le mani legate: risale infatti all’inizio del 2007 un elenco di interventi di restauro, urgenti già all’epoca, cui gli uffici della Sovrintendenza non riescono, ancora oggi, a dare il via. Diminuite le risorse, duplicate le procedure, per non parlare dei bandi, così complicati che spesso molte biblioteche gettano la spugna e non vi partecipano nemmeno. Ornella Foglieni, dirigente della Sovrintendenza per i Beni librari, è un po’ la memoria storica degli uffici che dal 1972 si prendono cura delle oltre 200 biblioteche lombarde, fra fondi storici, biblioteche pubbliche e private ma di interesse locale. E dagli scaffali estrae un faldone alto così: «Brera richiede un intervento sui volumi dell’800 e del 900 - spiega Foglieni -, queste sono le richieste del Conservatorio, queste vengono invece dalla Sormani: a chiedere un piccolo «lifting» sono edizioni di Leopardi, una Ventisettana dei Promessi Sposi, alcune copie della Historia di Corio e un’edizione settecentesca del Machazor ebraico. Non sempre sono libri che «fanno notizia», ma di sicuro sono libri in pericolo». E allunga un elenco che farebbe la felicità di ogni bibliofilo
Incunaboli, cinquecentine con opere o compendi di Cicerone e Tommaso D’Aquino: nella relazione vedo carte corrose, danno biochimico e gore d’acqua. A occhio e croce questi libri non se la passano bene
«Queste sono le richieste della società Storica Lombarda di via Morone: c’è una bibbia latina del 1498 con legatura rovinata e da sottoporre a deacidificazione. Poi un compendio di Cicerone del 1550 con nervature spezzate. Nel 2007 le biblioteche mi hanno mandato i loro desiderata, seguendo una circolare che stabiliva le nuove regole per accedere ai finanziamenti. Ma da allora non abbiamo potuto evadere nessuna richiesta»
Perché?
«Perché le priorità sono state altre, per esempio l’organizzazione museale, e perché fino al 2002 c’era una programmazione annuale degli interventi. Oggi invece si prosegue per bandi. Inoltre il settore Beni librari converge insieme ad altri in un più ampio settore di Diffusione dei saperi»
Un vecchio refrein: un quadro da restaurare fa più notizia di un libro, ma a che «priorità» avete potuto provvedere?
«Per i quadri è più facile trovare uno sponsor, in questi anni abbiamo restaurato il deposito legale di Lachiarella e siamo intervenuti sul Fondo Roncalli di Vigevano»
Com’è cambiato il budget nel tempo?
«In linea generale c’era un budget di circa 200 milioni di lire che si quadruplicava se si includevano anche gli interventi di tutela».
Già, la tutela: il «Codice» varato nel 2004 dall’allora ministro Urbani lascia la tutela a mezza via fra Stato e Regioni: è un nodo irrisolto che vi da problemi?
«Il presidente Formigoni si è battuto da subito e poi insieme all’assessore Zanello per far trasferire completamente la tutela alle regioni. Questo ci permetterebbe di lavorare meglio. Alcuni beni non si inquadrano in una sola categoria: una carta geografica è una stampa, un manoscritto o entrambe le cose? Nel dubbio spesso nessuno se ne occupa. Il Codice intendeva creare uffici ad hoc che si occupassero per esempio di fotografie, di spartiti. Ma il quadro normativo è rimasto incompiuto»"
https://www.bncf.firenze.sbn.it/biblioteca/laboratorio-di-restauro-conservazione-libri-manoscritti/
mercoledì, agosto 19, 2009
mercoledì, agosto 12, 2009
Circolare 35/2009 - Disciplina transitoria degli operatori di restauro. Linee guida applicative
Circolare 35/2009 - Disciplina transitoria degli operatori..
ecco la circolare tanto agognata ora la leggiamo e poi ne parleremo
ciao a tutti e buone vacanze
Circolare 35/2009 - Disciplina transitoria degli operatori di restauro. Linee guida applicative
ecco la circolare tanto agognata ora la leggiamo e poi ne parleremo
ciao a tutti e buone vacanze
Circolare 35/2009 - Disciplina transitoria degli operatori di restauro. Linee guida applicative
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giovedì, agosto 06, 2009
mercoledì, agosto 05, 2009
4/08/2009
Gli archivi dopo il terremoto: monumenti salvati e da salvare di Giancarlo Pelagatti
nuovo-archivio-di-statoAccanto al dolore che ha accompagnato il sisma del 6 aprile, esiste la questione legata al recupero delle architetture-simbolo dell’Abruzzo. Il problema non tanto per l’edilizia monumentale e le chiese, già entrati tra “i monumenti da salvare”, quanto per il patrimonio minore, dei tessuti storici dei borghi, non tutelati dalla legislazione vigente e a rischio di cancellazione, se dovesse prevalere lo sconsiderato criterio della demolizione-sostituzione.
Né si possono trascurare quei particolari ‘monumenti’ costituiti dagli archivi storici, insostituibili risorse per la preservazione degli altri beni culturali. La nostra memoria, collettiva e individuale, passa anche attraverso le carte, oltre che per le opere d’arte e i monumenti.
Gravemente distrutto dal sisma è il Palazzo del Governo, in cui aveva sede l’Archivio di Stato. All’interno fondi archivistici di straordinaria importanza, dalle pergamene ai catasti antichi, dall’archivio civico aquilano alle carte del processo del Vajont. Preziosa documentazione, ora in salvo, grazie anche ai volontari di Italia Nostra impegnati nel salvataggio.
Oggi, con l’inaugurazione della nuova sede, un primo segno di rinascita della città.
L’Archivio riapre, all’Aquila, rimettendo a disposizione la memoria storica, compresa quella del terremoto del 1703 e la documentazione urbanistica, che diverranno di grande utilità ai fini della ricostruzione.
Adesso si passa al restauro e a una nuova catalogazione delle fonti, per rendere nuovamente fruibile il prezioso patrimonio: interventi a cui sono destinate le donazioni che Italia Nostra, circa 16000 euro, ha ricevuto e che riceverà.
In arretrato, invece, è il lavoro di rilevazione dei danni agli archivi dei 49 comuni colpiti dal sisma, a cui si ricollega il progetto che vede Italia Nostra come ente proponente, dal titolo “Gli archivi storici d’Abruzzo. Recupero di memorie e identità”, con la collaborazione scientifica dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario e il patrocinio del MIBAC.
Giancarlo Pelagatti è presidente del Consiglio Regionale Abruzzo di Italia Nostra
Pelagatti Giancarlo
Gli archivi dopo il terremoto: monumenti salvati e da salvare di Giancarlo Pelagatti
nuovo-archivio-di-statoAccanto al dolore che ha accompagnato il sisma del 6 aprile, esiste la questione legata al recupero delle architetture-simbolo dell’Abruzzo. Il problema non tanto per l’edilizia monumentale e le chiese, già entrati tra “i monumenti da salvare”, quanto per il patrimonio minore, dei tessuti storici dei borghi, non tutelati dalla legislazione vigente e a rischio di cancellazione, se dovesse prevalere lo sconsiderato criterio della demolizione-sostituzione.
Né si possono trascurare quei particolari ‘monumenti’ costituiti dagli archivi storici, insostituibili risorse per la preservazione degli altri beni culturali. La nostra memoria, collettiva e individuale, passa anche attraverso le carte, oltre che per le opere d’arte e i monumenti.
Gravemente distrutto dal sisma è il Palazzo del Governo, in cui aveva sede l’Archivio di Stato. All’interno fondi archivistici di straordinaria importanza, dalle pergamene ai catasti antichi, dall’archivio civico aquilano alle carte del processo del Vajont. Preziosa documentazione, ora in salvo, grazie anche ai volontari di Italia Nostra impegnati nel salvataggio.
Oggi, con l’inaugurazione della nuova sede, un primo segno di rinascita della città.
L’Archivio riapre, all’Aquila, rimettendo a disposizione la memoria storica, compresa quella del terremoto del 1703 e la documentazione urbanistica, che diverranno di grande utilità ai fini della ricostruzione.
Adesso si passa al restauro e a una nuova catalogazione delle fonti, per rendere nuovamente fruibile il prezioso patrimonio: interventi a cui sono destinate le donazioni che Italia Nostra, circa 16000 euro, ha ricevuto e che riceverà.
In arretrato, invece, è il lavoro di rilevazione dei danni agli archivi dei 49 comuni colpiti dal sisma, a cui si ricollega il progetto che vede Italia Nostra come ente proponente, dal titolo “Gli archivi storici d’Abruzzo. Recupero di memorie e identità”, con la collaborazione scientifica dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario e il patrocinio del MIBAC.
Giancarlo Pelagatti è presidente del Consiglio Regionale Abruzzo di Italia Nostra
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